Viaggi. Dall’Elba a Montecristo, l’Arcipelago Toscano che non ti aspetti

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Ripristinati i collegamenti dall’Isola d’Elba verso l’Isola di Montecristo, una delle isole più misteriose dell’Arcipelago Toscano.

Raggiungibile nuovamente dal 2 marzo, è visitabile solo da 2.000 persone ogni anno.

Solo 2.000 persone  ogni anno possono attraccare qui, sotto il controllo Comando Carabinieri per la tutela della biodiversità dei Parchi (Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica) che ne garantisce la tutela e il mantenimento a Parco Nazionale dello Stato e a sito di interesse comunitario per l’Unione Europea.

La protezione della totalità dei suoi poco più di 10 chilometri quadrati e di tutto lo spazio marino fino a un chilometro dalla costa ne fa un luogo incontaminato e selvaggio, dove la natura e i suoi ritmi sono gli indiscussi padroni.
Le escursioni giornaliere sono consentite a un numero limitato di persone per garantire il mantenimento della biodiversità dell’Isola e in presenza di guida autorizzata: un rigore necessario per mantenere l’integrità della fauna e della flora che abitano Montecristo, patrimonio naturale universale.

Una volta giunti sull’isola, il punto di partenza e di arrivo della visita è la Casa dei pescatori, recentemente recuperata e divenuta oggi il centro informazioni. Da qui si snodano i tre sentieri, gli unici percorribili sull’isola, di cui variano durata e difficoltà (da due a quattro ore, da facile a impegnativo). Durante la permanenza su Montecristo non è permesso pescare o fare il bagno o ancora pernottare.

Montecristo è una delle sette isole dell’Arcipelago Toscano di cui l’Elba è la principale. La maggior parte del territorio (sia di terra sia di mare) è protetto per garantire l’incolumità del patrimonio naturalistico e faunistico (tutte le aree marine protette).
Conosciuta dal tempo dei greci con il nome di Oglasa, è divenuta poi Monte Giove in epoca romana e ha assunto il nome di Monte Christi in epoca medievale per via della presenza di monaci che abitavano l’isola. In particolare San Mamiliano visse da eremita proprio qui fino al 460.
La sua storia arriva fino a noi passando attraverso il celebre capolavoro di Alexandre Dumas che ambientò qui parte del Conte di Montecristo. Nel 1899 l’isola divenne una riserva di caccia esclusiva di Vittorio Emanuele III di Savoia, e tale è rimasta fino all’istituzione della Riserva Naturale.

È consigliato essere forniti di acqua e di pranzo al sacco. È obbligatorio essere dotati di calzature adeguate: scarponcini trekking con suola scolpita e caviglia alta, abbigliamento comodo e adeguato per le attività escursionistiche. In mancanza di calzature adeguate, a giudizio delle Guide Parco, potrebbe essere negata la partecipazione alla visita. È fatto divieto assoluto di balneazione.
Età minima dei partecipanti 12 anni. Le visite si tengono dal 2 marzo al 26 ottobre con partenze da Porto Azzurro secondo un calendario stabilito. Il costo? 100 euro comprensivi di trasporto marittimo a/r, biglietto di accesso area protetta e il servizio Guida Parco. In caso di condizioni meteo avverse sono previste date di recupero.

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