#EnergyUnion: Commissione europea, la prima relazione sullo stato dell’Unione dell’energia

#EnergyUnion: Commissione europea, la prima relazione sullo stato dell'Unione dell'energia
#EnergyUnion: Commissione europea, la prima relazione sullo stato dell'Unione dell'energia

La relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, pubblicata oggi per la prima volta, analizza i progressi compiuti negli ultimi nove mesi, individua le principali aree di intervento per il 2016 e contiene conclusioni strategiche a livello nazionale, regionale e europeo. 

Maroš Šefčovič, il Vicepresidente responsabile dell’Unione dell’energia, ha dichiarato: “A nove mesi dall’avvio, possiamo affermare con sicurezza che siamo sulla buona strada per realizzare l’Unione dell’energia. I miei messaggi per il 2016 sono chiari. In primo luogo, l’UE dovrebbe continuare a guidare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

In secondo luogo, tale transizione dovrebbe essere socialmente equa e incentrata sui consumatori. E in terzo luogo, le sfide geopolitiche che abbiamo affrontato quest’anno resteranno d’attualità. Il 2016 sarà anche l’anno in cui si getteranno le basi di un solido sistema di governance che garantirà la prevedibilità e la trasparenza di cui gli investitori hanno bisogno. In sintesi: il 2016 sarà un anno di realizzazioni!”
Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il clima e l’energia, ha aggiunto: “L’Unione dell’energia sta prendendo forma. Sono stati compiuti molti progressi in questi ultimi mesi, ma occorre ora passare all’attuazione vera e propria di tutte le azioni necessarie. Nel 2016 ci concentreremo in particolare sulle proposte legislative volte a migliorare il funzionamento del mercato dell’elettricità, aumentare ulteriormente la quota di energie rinnovabili, ridurre il nostro consumo energetico e garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento di gas. In questo modo il sistema energetico dell’UE sarà più forte e saranno garantite tutte le condizioni per la transizione dell’UE verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Nel momento in cui l’attenzione di tutti è rivolta ai negoziati di Parigi, rinnoviamo il nostro impegno a favore di un ruolo guida dell’Europa e delle attività internazionali per lottare contro i cambiamenti climatici.”
In materia di cambiamenti climatici, lo stato dell’Unione dell’energia sottolinea il contributo dell’Europa ai negoziati di Parigi. Attualmente più di 160 paesi, responsabili per oltre il 90% delle emissioni globali, hanno presentato i loro contributi all’accordo di Parigi. In questo processo l’UE ha proposto un obiettivo interno vincolante di riduzione delle emissioni, in tutti i settori dell’economia, di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Dopo la conferenza di Parigi, occorrerà che tutti i paesi concretizzino gli impegni che si sono assunti.
Affinché la transizione avvenga in modo adeguato ed equo sul piano sociale, i cittadini devono appropriarsi del processo partecipando attivamente al mercato dell’energia, in quanto sono loro che, in ultima analisi, dovrebbero trarne beneficio. Allo stesso tempo, questa transizione offre grandi opportunità. Le principali imprese europee stanno modificando i loro modelli aziendali. Nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica si stanno creando in Europa posti di lavoro locali che richiedono nuove competenze.
Gli eventi geopolitici mantengono l’energia in cima alle priorità. Il 2015 è stato caratterizzato dal conflitto in corso tra la Russia e l’Ucraina; dal persistere dei prezzi bassi del petrolio che ha un impatto sui mercati energetici di tutto il mondo; dall’annuncio di nuove iniziative commerciali per nuove infrastrutture di approvvigionamento di gas naturale dalla Russia; dalle nuove prospettive aperte dall’accordo nucleare con l’Iran, come pure dal costante declino della produzione interna di combustibili fossili.
Oltre alla decarbonizzazione (comprese le fonti di energia rinnovabili) e alla sicurezza energetica, la strategia dell’Unione dell’energia continua a ottenere buoni risultati in materia di efficienza energetica, mercato interno dell’energia, e ricerca, innovazione e competitività, in quanto tutte queste priorità sono intrinsecamente collegate.
Lo stato dell’Unione dell’energia presenta inoltre i principali elementi costitutivi di un meccanismo di attuazione che consente di rendere più prevedibili, trasparenti e stabili le politiche, al fine di conseguire gli obiettivi dell’Unione dell’energia. Gli orientamenti sui piani nazionali integrati in materia di energia e clima costituiscono per gli Stati membri la base su cui avviare l’elaborazione dei loro piani nazionali integrati per il periodo dal 2021 al 2030. La metodologia proposta per gli indicatori chiave è il primo passo in vista della quantificazione e del monitoraggio dei risultati dell’Unione dell’energia. Lo stato dell’Unione dell’energia è accompagnato da 28 schede informative che contengono una valutazione della realizzazione dell’Unione dell’energia per ciascun Stato membro.
Altri documenti adottati oggi
Insieme allo stato dell’Unione dell’energia, sono stati adottati vari documenti e relazioni relativi all’Unione dell’energia:
Secondo elenco di progetti di interesse comune: enumera i progetti di infrastrutture indispensabili per conseguire gli obiettivi della politica energetica;
Relazione sui progressi compiuti in materia di efficienza energetica: questa relazione sui progressi compiuti nell’attuazione dell’obiettivo di efficienza energetica all’orizzonte 2020 (20%) evidenzia che, nonostante i significativi progressi compiuti, gli sforzi collettivi degli Stati membri rappresentano solo un risparmio di energia primaria del 17,6% rispetto alle proiezioni per il 2020. Tuttavia, la Commissione continua a ritenere che l’obiettivo del 20% sarà raggiunto, a condizione che la legislazione in vigore dell’UE sia pienamente attuata, gli sforzi si intensifichino, aumenti il livello di ambizione e migliorino le condizioni di investimento.
Relazione sui progressi compiuti nell’ azione a favore del clima: la relazione dimostra che l’UE ha ottenuto risultati particolarmente positivi nella dissociazione tra crescita economica e emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, l’UE è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo 2020 di riduzione delle emissioni del 20%, nonché gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo per il 2030, sono necessarie ulteriori misure.
Tendenze del consumo di energia: il documento di lavoro dei servizi della Commissione indica che i mercati del gas e dell’elettricità non funzionano come dovrebbero, nonostante i progressi compiuti.
Relazione sull’attuazione della strategia europea di sicurezza energetica: questa relazione fa il punto sulla situazione dell’Unione europea per quanto attiene alla sicurezza dell’approvvigionamento di gas e alle misure adottate per rafforzarla da quando, nel maggio 2014, è stata adottata la strategia.
Relazione sull’attuazione della direttiva sulla sicurezza nucleare: questa relazione giunge alla conclusione che, in generale, si registra un buon livello di osservanza della direttiva del 2009 sulla sicurezza nucleare.
Sintesi sulle scorte petrolifere: la direttiva sulle scorte petrolifere impone alla Commissione di riferire periodicamente sulle scorte petrolifere disponibili negli Stati membri. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione ottempera a tale obbligo e fornisce un aggiornamento sulle scorte di petrolio nell’UE.
Una proposta di regolamento sulle statistiche relative ai prezzi dell’elettricità e del gas naturale che – una volta adottata – migliorerà le statistiche europee sui prezzi dell’energia.
La Commissione avvia oggi una consultazione pubblica, che durerà fino al 10 febbraio prossimo, sulla futura revisione della direttiva sulle energie rinnovabili.
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