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Metano, la Regione Piemonte vuole aumentare i distributori sulle autostrade, firmato accordo

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L’assessore regionale al Commercio, Agostino Ghiglia, ha firmato il 12 aprile a Torino un accordo per lo sviluppo della rete di distribuzione del metano per autotrazione sulla rete autostradale, che prevede l’aumento dei punti di erogazione ed individua le aree di servizio per l’installazione.
Il Piemonte è stata la prima Regione a sottoscrivere formalmente il documento, che vede coinvolte anche l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Lombardia con Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori), Unione Petrolifera e Legambiente. Obiettivo, promuovere la mobilità sostenibile con politiche integrate di sviluppo dell’offerta di carburanti eco-compatibili per la salvaguardia ambientale e il miglioramento della qualità dell’aria.

Le quattro Regioni sono interessate da un elevato volume di traffico di attraversamento e il progressivo aumento degli automezzi alimentati a metano ha reso opportuno estendere la rete distributiva lungo le tratte autostradali: attualmente il gas per auto è presente in 30 aree di servizio su 460. In Piemonte gli impianti a metano sono 76 su un totale di 1400. I criteri adottati prevedono una distanza del punto di distribuzione dal metanodotto inferiore al chilometro, una pressione del tubo del metanodotto tra i 5 e i 24 bar ed una distanza tra le stazioni di circa 150 chilometri.
“L’accordo – ha dichiarato Ghiglia – è frutto di un’analisi condotta insieme ai vari portatori di interesse e risponde all’esigenza condivisa da tutte le Regioni coinvolte di considerare la mobilità verde come obiettivo primario a cui le amministrazioni devono tendere, proprio perché in grado di assicurare benefici in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e la salute. In tal senso si è reso necessario estendere la rete di distribuzione per predisporre un’offerta capillare in grado di soddisfare pienamente la domanda crescente da parte dell’utenza. E’ ovvio come le azioni da mettere in campo sono molteplici e non riguardano solo lo sviluppo della rete distributiva, ma anche, ad esempio, le criticità legate al trasporto del gas, che potrebbero essere ridotte ricorrendo anche al metano liquido, esperienza che il Piemonte ha già promosso ed avviato”.

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