AsConAuto, Scarabel: costo iniziale auto elettrica scoglio principale – Greentoday.it
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AsConAuto, Scarabel: costo iniziale auto elettrica scoglio principale

La e-Golf è l’elettrica più economica (445 euro in 6 anni), la Tesla Model S la più costosa (3975 euro).

L’aumento considerevole dei prezzi degli ultimi anni non solo per le vetture elettriche — ha influito significativamente sulla domanda, spostando l’interesse dei clienti verso il mercato delle auto usate, più accessibile dal punto di vista economico“.

Lo ha affermato Roberto Scarabel, Presidente di AsConAuto e Vicepresidente di Federauto, partecipando alla tre giorni di convegni dedicati alla mobilità, con un focus particolare sul settore automotive SwitcH2on?, evento tenutosi alla Fiera di Treviglio il 27 settembre.

In questo contesto, secondo il Presidente di AsConAuto, è necessario affrontare il problema finanziario della rete, investendo in una defiscalizzazione che renderebbe il mercato più omogeneo rispetto ad altri Paesi europei, premiando le aziende con un miglior rating di bilancio ESG .

L’acquisto dell’auto elettrica usata non è escluso dai clienti, ma è il costo iniziale che costituisce lo scoglio principale. Dobbiamo rendere questi veicoli più accessibili, anche per salvare parte della filiera“, ha sottolineato Scarabel. Ha poi concluso il suo intervento auspicando che le attuali interlocuzioni con il Governo possano tradursi in azioni concrete con interventi strutturali di medio periodo.

Invecchiamento parco auto

Nel corso del suo intervento, Roberto Scarabel ha evidenziato anche come l’invecchiamento del parco auto circolante abbia offerto un’opportunità alla filiera della ricambistica, ponendo l’accento sull’importanza della sicurezza garantita dall’uso di parti originali e di una manutenzione di qualità. “Gli autoriparatori riconoscono l’importanza della sicurezza legata ai ricambi originali, ed è un fattore che non possiamo permetterci di sottovalutare“.

Il presidente di AsConauto ha inoltre posto l’accento sulla necessità di considerare maggiormente il ruolo delle concessionarie come consulenti di mobilità:: “Siamo ancora poco ascoltati dalle case automobilistiche sulle reali esigenze degli automobilisti, e in parte, anche dalla politica, sebbene ci siano stati dei passi avanti grazie al lavoro del Presidente di Federauto, Massimo Artusi“. Ha poi sottolineato come le concessionarie stiano di fatto “facendo da banche per l’industria dell’ automobile“, poiché i prodotti nei piazzali spesso non corrispondono a ciò che i clienti desiderano e le forniture spesso sono disallineate alle pianificazioni degli ordini (vetture che arrivano in anticipo ed il cliente non è disposto a ritirarle o in grave ritardo con aggravio di costi su valutazione dell‘usato da ritirare e con tensioni nella gestione del cliente ).

Il dibattito ha affrontato anche temi cruciali come la crisi del settore tedesco della componentistica e la necessità di esplorare fonti alternative di alimentazione, sempre con un occhio attento alle ricadute sulla filiera locale, che deve quotidianamente fare i conti con le necessità e le incertezze dei consumatori.

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