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Dopo ok Ue, firmato decreto sul biometano nei trasporti

Dopo l’ok della Commissione Europea arrivato giovedi’, e’ stato firmato oggi al Ministero dello Sviluppo Economico il decreto interministeriale per la promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti
Con il decreto l’Italia, già all’avanguardia in Europa, si pone l’obiettivo del 10% al 2020 del consumo di energie rinnovabili nel settore dei trasporti, al cui interno è stato fissato il sub target nazionale per il biometano avanzato e gli altri biocarburanti avanzati, pari allo 0,9% al 2020 e all’1,5% a partire dal 2022.

 

Il provvedimento, spiega in una nota il Mise, è in linea con quanto previsto dalle Direttive UE sulla promozione dell’energia da fonte rinnovabile e dalla cosiddetta direttiva “ILUC”, e di fatto anticipa quanto si sta decidendo a Bruxelles nella discussione sulla nuova proposta di direttiva sulle rinnovabili.
Il meccanismo previsto nel decreto non incide in alcun modo sulle bollette del gas né dell’elettricità: infatti viene finanziato esclusivamente dai “soggetti obbligati” (operatori economici che vendono benzina e gasolio, e che quindi hanno da tempo l’obbligo di immetterne una parte sotto forma di biocarburanti, che quindi è oggi già incluso nel prezzo finale alla pompa). E’ inoltre previsto che si sostituiscano biocarburanti per lo più di importazione (biodiesel) con biometano prodotto sul territorio nazionale, promuovendo la filiera nazionale, aiutando il ciclo dei rifiuti (FORSU) e gli agricoltori nazionali.

Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso sia dal settore agricolo che da quello che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche dagli operatori del settore gas auto

“Un passo avanti verso l’aggiornamento della normativa che consentirà la diffusione dell’utilizzo del biometano in Italia ed assicurerà un futuro rinnovabile all’autotrazione a gas – ha dichiarato Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas– settore nel quale il nostro paese eccelle da decenni, sia per tecnologie, esportate con successo, sia per parco circolante, a fianco del settore per la produzione di biometano, con ripercussioni positive anche da un punto di vista occupazionale”.
“Stiamo parlando di una soluzione estremamente operativa a favore della mobilità sostenibile – prosegue Tramontano – visto che qualsiasi mezzo alimentato a metano può tranquillamente viaggiare utilizzando biometano sia di origine agricola sia prodotto dai rifiuti, come hanno dimostrato anche test condotti con successo”.
Ad esempio da FCA, utilizzando biometano per rifornire una Fiat Panda Natural Power che ha percorso 80 mila chilometri alimentata con il biometano prodotto da Gruppo CAP, gestore del Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana di Milano.
“Secondo recenti stime, con 70 kg di scarti di cucina si possono ottenere 9 metri cubi di biogas, dai quali si ottengono 4 chilogrammi di biometano, quantitativo sufficiente a percorrere 100 km – conclude Tramontano – e questo ci fa capire le grandi potenzialità dell’economia circolare”.
Per il Consorzio Ecogas, l’avvio dell’utilizzo del biogas per la produzione di biometano destinato ai trasporti costituisceun’opportunità di sviluppo sostenibile sia per il mondo agricolo sia per gli operatori del settore gas auto – aziende industriali, distributori e officine – sia per l’industria automobilistica.

Il Ministro ha inoltre firmato il decreto per le agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale, la lettera di richiesta di parere al Consiglio di Stato sul decreto di istituzione dell’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica come previsto dalla legge sulla concorrenza. Inoltre è stata avviata la procedura di concertazione con il Ministero dell’Ambiente del decreto correttivo sui “Certificati bianchi” e per l’incentivazione delle rinnovabili elettriche (Fer1).

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