Il Made in Italy va sempre forte negli Usa – Greentoday.it
Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Il Made in Italy va sempre forte negli Usa

Il Made in Italy va sempre forte negli Usa
Il Made in Italy va sempre forte negli Usa (Official White House Photo by Lawrence Jackson)

In controtendenza alla crisi le esportazioni negli Stati Uniti dei prodotti Made in Italy alla base della dieta mediterranea sono aumentate del 31 per cento negli anni dell’Amministrazione Obama, anche sotto la spinta della first lady verso una alimentazione piu’ attenta alla salute. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della visita di Michelle Obama in Italia (anche, per recarsi anche ad Expo per parlare di lotta all’obesita’ e cibo sano) insieme alle figlie Malia e Sasha, e alla madre, Marian Robinson, sulla base dei dati relativi al commercio estero di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta nel periodo dal 2007 al 2014 che coincidono peraltro con gli anni della crisi internazionale.

L’azione di sensibilizzazione di Michelle Obama – sottolinea la Coldiretti – ha certamente contribuito alla diffusione oltre oceano della dieta mediterranea in alternativa al fast food spingendo peraltro il successo dei prodotti e della ristorazione Made in Italy. Il risultato è che le esportazioni italiane di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta hanno raggiunto il valore record di 1,96 miliardi di euro, dei quali 1,124 miliardi spesi per il vino, 391 milioni per l’olio di oliva, 224 milioni per alla pasta e 223 milioni tra ortofrutta fresca e conservata comprese passate, pelati e concentrato di pomodoro.
L’azione positiva di Michelle Obama a supporto della buona alimentazione è iniziata – sottolinea la Coldiretti – nella primavera 2009 appena successiva all’insediamento alla Casa Bianca con la realizzazione di un rivoluzionario orto dove educare i bambini in visita alla conoscenza delle regole della natura, della stagionalità e alle proprietà dell’ortofrutta. una decisione che ha avuto un importante valore simbolico per educare i ragazzi al consumo di cibi sani, come la frutta e verdura. Nello stesso anno a luglio in visita a Roma Michelle ha peraltro scelto nel ristorante “I maccheroni” un menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco facendosi notare per la richiesta della “doggy bag” con gli avanzi della cena come segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari che nei paesi piu’ sviluppati riguarda ben il 30 per cento del cibo acquistato.
Le esportazioni di prodotti alimentari italiani negli Stati Uniti peraltro – sostiene la Coldiretti – potrebbero moltiplicare con una migliore regolamentazione delle imitazioni locali del Made in Italy, cosiddetto italian souding, che sul territorio statunitense superano quelli originali provenienti dall’Italia, dai pomodori San Marzano prodotti in California ai wine kit Made in Usa che promettono di ottenere a casa in pochi giorni Chianti, Amarone, Valpolicella fino olio di oliva Pompeian del Maryland che non ha nulla a che fare con la città degli scavi.
In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding a livello internazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Occorre anche cogliere l’occasione della trattativa sull’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) – sostiene Moncalvo – per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso in Usa. A questa realtà – conclude Moncalvo – se ne aggiunge pero’ una ancora piu` insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi piu` svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

- Advertisement -